Una cavalcata nella cante anarchiche italiane ed emiliano romagnole, ripercorrendo quelle che sono state le tappe più importanti di un periodo della storia italiana e di una corrente di pensiero difficile e complessa come quella dell’anarchismo.
Da Sante Caserio all’Avv. Pietro Gori, il pensiero filosofico si modifica, si apre e inevitabilmente si stringe, in complesse dinamiche sociali e storiche. Assieme a Renzo Morselli, altro padre di questo spettacolo, andiamo oltr’alpe per ricordare Louis Michel e Victor Hugo, la Comune di Parigi e Theofile Ferrè, per poi tornare a Bologna, citando gli scritti di Armando Borghi e le avventure di Pietro Gori durante le manifestazioni bolognesi, nonchè le sue profonde parole: “Eppure se conosceste quanta bontà, quanta gentilezza ingenita in molti di quegli animi irruviditi dalle lotte per la vita. Scopo pratico non è il delitto, né l’istigazione a commetterlo. Sono, per la maggior parte, operai, che miseria, stenti, asprezze nella vita, devono bene averne sofferto.”